Non Autosufficienza


Non Autosufficienza

Tra speranze (nello Stato Sociale) e dura realtà, come poter affrontare il “costo della dipendenza” e poter scegliere come e dove essere assistiti senza mettere in crisi - economica ma non solo – la propria famiglia.


Scenario presente e probabile futuro


E’ un fatto: la nostra popolazione sta invecchiando. 

Dati ISTAT dello scorso 2018 attestano che gli over-65 rappresentano il 21,4% della popolazione attuale e che la loro vita media si è allungata di 5 mesi rispetto al 2013. Mantenendo questo trend, nel 2050 rappresenteranno più del 30% della popolazione totale a cui vanno sommati gli ultra 85-enni che raggiungeranno quota 6 milioni. 
Si stima che siano circa 2,5 milioni gli over-65 in condizioni di non autosufficienza il 79% dei quali viene accudito dai familiari a causa degli ingenti costi per i servizi di domiciliazione delle cure o delle strutture in grado di accoglierli. Ciò ha degli evidenti riflessi sul tenore di vita familiare: spesso, chi si occupa dell’assistenza, deve rinunciare del tutto o almeno in parte al proprio lavoro, sottraendo ugualmente economie alla famiglia. Pertanto, in queste famiglie, si riducono i consumi, si intaccano i risparmi e, talvolta, ci si indebita per far fronte alle spese (Fonte: primo Rapporto dell’Osservatorio sul Bilancio di Welfare delle Famiglie Italiane, Roma 7 Novembre 2017).


Con la premessa di una popolazione anziana in crescita esponenziale e l'assenza di un piano di riforme volte a sostenere concretamente le famiglie con un parente non autosufficiente, è opportuno - se non necessario – affrontare il possibile futuro con delle ragionevoli certezze.


Il costo della non autosufficienza

Di fronte alla non autosufficienza di una persona, chi se ne deve occupare ha due possibili alternative:
  • le  Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Hanno rette che si aggirano in media 3.000 euro al mese  e sono suddivise in  quota sanitaria (generalmente il 50% dell’intero) a carico del sistema sanitario regionale e  quota sociale o alberghiera  (l’altro 50%) a carico dell’assistito, con un eventuale contributo del Comune. L’accesso è condizionato al’inserimento in lunghe liste d’attesa. Pertanto, in caso di “urgenza”, la scelta ricade necessariamente su Case di Cura Private il cui costo può variare da 2.000 fino a  4.000 euro al mese, in funzione dell’area geografica e dei servizi extra scelti (stanza singola, ad esempio).
  • ingaggiare una badante che, regolarmente assunta, ha un costo minimo di 1.500 al mese più eventuale vitto e alloggio e comporta comunque una compartecipazione dei familiari per far fronte ai giorni di riposo e al periodo di ferie dovuti.



Ipotizzando che la pensione mensile (che in futuro sappiamo essere sempre più bassa, visto il calcolo contributivo) sia sufficiente al "vivere quotidiano” (casa, tasse, bollette, alimentari, altra spesa, etc.) il costo della non autosufficienza è un "costo puro” che si va ad aggiungere al bilancio familiare.
Di questa cifra, lo Stato mette a disposizione 515 euro come assegno di accompagnamento per chi ne ha diritto,  il resto è a carico dei risparmi dell’ammalato e dei redditi familiari.

Ciò spiega come mai in Italia ci siano almeno 1 milione di famiglie che si prendono cura di parenti non più autosufficienti, dedicando loro buona parte del loro tempo e spesso mettendo anche a repentaglio la propria sicurezza economica.  

Pensarci prima, per salvaguardare sé stessi e chi ci sta accanto, oggi è possibile. Vediamo come.


Polizza LONG TERM CARE

Nell'ambito del “ruolo sociale” dell’assicurazione, questo tipo di polizza consente all'assicurato non autosufficiente (e, quindi, anche ai familiari che devono farsi carico della sua assistenza) di ricevere una rendita mensile vitalizia che può andare da un minimo di 500 euro ad un massimo di 2.500 euro. L’importo, pattuito all'atto della sottoscrizione, può essere incrementato in corso di contratto previa presentazione di documentazione sanitaria integrativa che verrà richiesta dalla Compagnia.

La certificazione di non autosufficienza potrà essere redatta dal medico curante o dal medico ospedaliero e dovrà indicare la data della sua sopravvenienza precisando l’origine dell’affezione (da Infortunio o Malattia).
Qualora l’incapacità a svolgere gli atti elementari della vita quotidiana sia dovuta a deficit cognitivo, è necessario che lo stato di non-autosufficienza sia comprovato da un neurologo e/o gerontologo attraverso test neuropsicologici standard quali il Mini Mental State Examination (Folstein M.M.S.E.).
Lo stato di non autosufficienza viene dichiarato quando l’assicurato perde la facoltà di svolgere autonomamente almeno 3 delle 4 “elementari” attività della vita quotidiana o activities of daily living (ADL) a seguito di un’invalidità fisica o di un deficit cognitivo come Alzheimer, Parkinson, sclerosi, etc. così definite: 
· lavarsi o mantenere una corretta igiene personale; 
· vestirsi  e svestirsi, allacciare e slacciare in modo appropriato ogni tipo di indumento dalla testa ai piedi;
· capacità di bere e di mangiare autonomamente il cibo preparato e servito da altri senza l’assistenza;
· spostarsi ossia la capacità di sedersi e di alzarsi da una sedia, di coricarsi e di alzarsi dal letto, di spostarsi da una sedia al letto e viceversa, anche con l’aiuto di ausili specifici, senza l’assistenza di una terza persona. 

La rendita viene erogata a seguito di un c.d. “periodo di stabilizzazione” di 90 giorni dalla data di denuncia dello stato di non autosufficienza ed entro un massimo di 180 giorni dalla stessa data.


Garanzie aggiuntive

In aggiunta alla rendita, le Compagnie possono prestare delle garanzie accessorie già comprese automaticamente in polizza  oppure “opzionali” cioè acquistabili a piacere. In linea generale esse sono:

- un capitale aggiuntivo (ad es 10.000 euro o 4 mensilità della rendita stipulata) al verificarsi della non autosufficienza utile per affrontare le prime spese come interventi di adattamento della casa, dell’automobile, etc.
- un capitale predeterminato agli aventi diritto in caso di decesso dell’assicurato non autosufficiente (ad es. 10.000 euro o un importo pari alla somma dei premi versati)
-  prestazione in caso di non autosufficienza garantita all'Assicurato anche qualora, dopo aver versato almeno 10 annualità di premio, cessa di pagare. In questo caso la rendita pattuita in caso di non autosufficienza verrà ricalcolata in funzione dei premi versati e dell’età in cui si è verificato l’evento.
- fornitura immediata di servizi di assistenza domiciliare in attesa degli accertamenti medico-legali per il riconoscimento della non autosufficienza.


Benefici fiscali

Se il contraente è persona fisica, il premio della polizza L.T.C. è l’unico per il quale la detraibilità dall'IRPEF del 19%  del premio viene prevista fino al limite di  1.291,14 euro.
La detrazione spetta anche se i premi per polizze LTC sono stati versati nell'interesse delle persone fiscalmente a carico, fermo restando il limite complessivo di 1.291,14 euro. 

Il massimo risparmio fiscale sarà di € 1.291,14 x 19% = € 245 annui. (T.U.I.R. art 15, comma 1 lettera f che richiama anche il Decreto Ministeriale Finanze del 22 dicembre 2000).

In caso di perdita di autosufficienza, le somme corrisposte dalla compagnia all'assicurato/beneficiario persona fisica  sono esenti dall'IRPEF.


Contattaci per maggiori informazioni!




Laila Kobal

Intermediario assicurativo 
Iscritta RUI E0000598884

mail | info@AgenziAssicurazioni.it
sito  | www.assicurazionitrieste.it
Tel   |040.300600



“Gli anziani sono bambini che crescono all’indietro”
- Romano Battaglia, scrittore italiano-
#SEMPREINDIPENDENTE

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